Noi tutti sappiamo che la mamma è la figura più importante nella crescita dei bambini, non lo si può di certo negare. La natura ha donato alla donna la gravidanza, l’allattamento, la sensibilità. La mamma è tenera, affettuosa e amorosa. Non per questo però la figura paterna, come ogni tanto accade, deve essere sottovalutata.

Per esperienza personale, sono cresciuto senza un padre, capisco in modo profondo (è il mio pensiero ovviamente) quali sono state le mancanze nel crescere senza papà.

Il padre è il seme, il padre è la figura che da forza e sicurezza e fa sentire protetta la propria famiglia. Il padre è un uomo che ha maturato responsabilità e sicurezza. Il padre ama il proprio figlio, magari in modo diverso rispetto alla mamma, ma con la stessa forza.

Nella mia seppur ancora breve esperienza da genitore ho visto un sacco di famiglie e mi son reso conto che è proprio il babbo il genitore con cui molte volte i figli sembrano avere un rapporto più leggero, più amichevole. I babbi son più giocherelloni.

Il padre è una figura complementare alla madre, non minoritaria

Dal punto di vista della psicoanalisi (scusate il parolone), come afferma in un suo articolo lo psicologo/analista Paolo Ferliga, la presenza del padre è indispensabile, verso la fine del primo anno, affinché il bambino possa distinguersi dalla madre ed iniziare a percepirsi come individuo a sé.

È soprattutto il padre che ha il compito di guidarli in questa direzione, aiutandoli a sviluppare due funzioni psichiche complementari: di proibizione (“quello che dovrei essere”) e di aspirazione (“quello che vorrei essere”). La prima aiuta a formare una coscienza morale, ad interiorizzare i confini tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, ad assumere come propri quei ‘no’ che provengono dal padre.

Se il padre non è presente, molte volte i figli possono diventare tristi, depressi e disorientati .

Anche l’università di Oxford ha dichiarato, dopo aver fatto un test su 6.000 bambini, che i figli sono più equilibrati con la presenza dei papà. Gli esperti hanno esaminato i marcatori di coinvolgimento emotivo di queste famiglie e hanno evidenziato quanto sia essenziale questa relazione nello sviluppo emotivo.

Molte volte ammetto che mi sono sentito inutile, un p’o per la realtà e un po’ per un leggero senso di gelosia. Ma man mano che passa il tempo mi rendo però conto di esser per lui la figura che ha il ruolo protettivo per farlo sentire sicuro, il ruolo della fiducia e sostegno per fargli credere in se stesso e per trasmettergli affetto sotto forma di carezze, abbracci e baci.

Quindi cari papà, non dobbiamo mai sottovalutarci.


LINK UTILI:
Sito dello psicologo Paolo Ferliga
Articolo sullo sviluppo intellettivo dei bambini che passano tempo coi padri

Questo post è stato scritto da un papà ospite che ha deciso di raccontarci la sua esperienza qui su Babbofelice.it. Se anche tu vuoi partecipare e collaborare (anche se sei una mamma) scrivi a [email protected]

Nota: Questo articolo si riferisce a famiglie composte da madre e padre e racconta le esperienze e le opinioni personali dell’autore. Non vuole essere una valutazione in merito a famiglie per qualsiasi ragione prive di padre o famiglie arcobaleno. Questo sito ed il suo gestore non fanno differenze o discriminazioni e sono per l’amore in tutte le sue forme.